La Legge di Bilancio 2025 (ha introdotto la possibilità per i contribuenti che possiedono delle cripto-attività alla data del 1° gennaio 2025 di ricalcolare il loro valore fiscale (ossia una rivalutazione) mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva pari al 18%. Il termine ultimo per avvalersi dell’opzione è stabilito al 1° dicembre 2025, data entro la quale è necessario effettuare il versamento dell’imposta sostitutiva sull’affrancamento, in un’unica soluzione oppure mediante il pagamento della prima rata.
I contribuenti, esercitando questa opzione, hanno la facoltà di rivalutare il valore fiscale delle cripto- attività, assumendo come base il valore di mercato al 1° gennaio 2025 in luogo del costo d’acquisto con
l’obiettivo di ridurre l’imposizione fiscale sulle plusvalenze che si realizzeranno in futuro. Tale possibilità rappresenta un utile strumento soprattutto per coloro che hanno acquistato le criptovalute a prezzi molto bassi e che intendono venderle nel breve periodo
.
L’opzione di affrancamento può essere utilizzata dalle persone fisiche detentori di cripto-attività alla data del 1° gennaio 2025. È importante sottolineare che la rivalutazione deve essere applicata all’intera quantità di una stessa tipologia di cripto-attività (ad esempio, per tutti i Bitcoin posseduti) e non è possibile eseguire una rivalutazione parziale. L’opzione è valida sia per gli asset custoditi su exchange esteri sia per quelli in wallet personali (self-custody).
Per procedere alla rivalutazione è necessario seguire il seguente iter procedurale:
determinare il valore normale (ovvero il valore di mercato) delle cripto attività al 1° gennaio 2025;
calcolare l’imposta sostitutiva del 18% sul valore di riferimento;
- versare l’imposta sostitutiva entro il 1° dicembre 2025 oppure scegliere il pagamento dilazionato in 3 rate annuali di pari importo su cui si applicherà un tasso di interesse annuo pari al 3% sulle rate successive alla prima.
La scelta di rivalutazione delle cripto-attività detenute in portafoglio conviene quando sono presenti elevate plusvalenze latenti legate ad acquisti effettuati a prezzi molto bassi e si prevede di disinvestire a breve termine. Il pagamento dell’imposta sostitutiva del 18% sul valore al 1° gennaio 2025, infatti, può ridurre significativamente l’imposizione complessiva sul disinvestimento futuro. L’opzione, invece, potrebbe non essere conveniente se si prevede di mantenere le cripto-attività in portafoglio per un orizzonte temporale medio-lungo o se le plusvalenze latenti appaiono di modesto importo, poiché il 18%sull’intero importo al 1° gennaio 2025 potrebbe essere più oneroso rispetto a un 33% (o 26%) applicato soltanto sulla plusvalenza effettivamente realizzata. 2025


